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Ho camminato nel mondo e ti ho guardato negli occhi, ho attraversato centri e periferie delle città e del tuo animo.

Stagione dopo Stagione, scavando negli errori che ci accomunano, analizzando le dinamiche dominanti, scoprendo le più grandi precarietà della vita, e incrociando pregi e difetti miei e tuoi, sono giunto a scriverti qui, ora: e a dirti che quello di cui abbiamo bisogno è la verità.

Sì, quello di cui tu hai bisogno è la verità.

C’è un momento, nell’esistenza di ciascuno, in cui emerge una insoddisfazione di fondo.

La voglia di fermarsi un istante.

La necessità di prendere coscienza.

Chiedersi che senso abbia quello che facciamo. Trovare la verità.

Perché tu sei felice quando sei libera, libero.

E sei libera, libero, quando sei cosciente, pienamente, della verità. Su qualcuno, su qualcosa, fino a te stessa, te stesso. Chi sei…?

È il grande problema sia personale, sia collettivo, che abbiamo. Perché vale anche se pensi alla politica. Oppure all’economia. Il bisogno di verità vale nella scienza. Vale nella religione.

Ci si preoccupa sempre meno di che cosa sia vero, e si tira solo a campare: o in malafede, o anche in buona fede. Fin quando – inevitabilmente – arriva la crisi.

È questa, in ogni campo, la crisi.

Esistenziale o finanziaria. Una crisi politica o militare. A un certo punto “la verità esplode con la forza di uno starnuto a lungo represso” – diceva Oriana Fallaci.

salvatore todaro

Sai di che cosa parlo, perché lo hai provato, lo stai provando, sai che potresti provarlo.

E perché ti basta guardare intorno a te: accanto al progresso e al Bene, che pure ci sono, convivono depressione, ingiustizie, povertà, guerre, fame, infelicità. Prevalgono interessi, moralismi, superficialità o autoconvinzioni.

Se prevalesse la verità nella tua vita, essa migliorerebbe. Se diffondessimo la verità nella società, cambieremmo le cose.

Naturalmente so come sia complessissimo arrivare alla verità, e poi farla percepire. Ma vorrei provare a proporti come fare.

Non avremmo più paura. E il mondo sarebbe migliore.

Questa la sento come la mia missione possibile. Metterla in pratica non sarà semplice, come detto, ma gli strumenti non ci mancano. Per questo io ti chiedo: seguimi.

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